28/10/09

Lo stile Milan e la Zona Cesarini

Lo aveva detto Leonardo in tempi non sospetti, quando il Milan non era in grado di vincere neppure un'amichevole in pre-campionato. "Stiamo provando diverse soluzioni", la ricerca di un gioco, di un'identità di squadra è la base su cui va costruito un progetto: solide fondamenta che permettano di non cedere neanche nei momenti più difficili. Capita, a volte, che le soluzioni non siano neppure volutamente cercate, chiamate, ma si parino di fronte per una combinazione assai poco prevedibile, frutto di un cromosoma sconosciuto nel Dna di una squadra che, negli anni, ha mostrato tutt'altre sembianze.

Della serie "Die Hard" e del motto "Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare", il Milan ha fuso le due cose in un'unico marchio di fabbrica coniato nelle prime nove giornate di campionato e nelle tre di Champions League: vittoria nel secondo tempo, preferibilmente in rimonta. Insomma come se il propellente di questa squadra fosse il coltello nella piaga e l'obiettivo finale una ferita da rimarginare.

I numeri dicono che se il Milan avesse giocato soltanto le riprese di questo scorcio di stagione avrebbe 18 punti e sarebbe appaiato alla Juventus e molto più vicino all'Inter. Per intenderci: all'attuale classifica (15 punti, tutti ottenuti dopo l'intervallo), la formazione di Leonardo ne aggiungerebbe uno della gara persa con l'Udinese, ma nel primo tempo (la ripresa finì 0-0) e altri due frutto della virtuale vittoria nel secondo tempo contro l'Atalanta (gara conclusasi 1-1). Anche la situazione in Champions sarebbe migliore: alle due vittorie con Marsiglia e Real, si sommerebbe il punto dei secondi 45' con lo Zurigo e la classifica consentirebbe ai rossoneri di dormire sonni ancora più tranquilli.

La storia del calcio ci ha consegnato un modo di dire, forse in disuso, ma che fotografa bene la questione: la "zona Cesarini" per indicare le fasi finali di una gara durante le quali l'italo-argentino della Juventus Renato Cesarini era solito decidere gli incontri. Un vero e proprio marchio di fabbrica, proprio come quello impresso da Leonardo sul gioco del Milan.

Nessun commento: