07/08/10

Giuliano Kulli, talento d'Albania che sogna l'Azzurro

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Giuliano Kulli è un figlio d’Albania cresciuto in Piemonte. E’ grato al suo Paese per avergli insegnato quel “calcio maleducato” di strada, tutto tecnica e istinto, pronto ad aprirgli le porte verso il grande sogno. All’Italia deve il percorso di maturazione umana e calcistica che sta seguendo per scalare le categorie e raggiungere un giorno la serie A. L’eco della sua storia rimbomba dopo gli elogi alla Germania multirazziale in grado di cogliere, nel suo calcio e al Mondiale, quel valore aggiunto che esperienze diverse l’hanno resa una squadra quasi vincente.

La Nazionale potrebbe ripartire da qui, dalle nuove generazioni si è detto, dai giovani, dagli “azzurrabili” anche non necessariamente nati entro i suoi confini. Kulli ha 19 anni, da 10 vive in Italia con la famiglia, a Brà dove calciando un pallone ha attirato su di sé le attenzioni della Pro Patria che lo ha ingaggiato. Un anno sfortunato dal punto di vista dei risultati (la squadra è retrocessa in Lega Pro seconda divisione), ma un’esperienza intensa e la possibilità di una vetrina che ha dato, in parte, i suoi frutti. La Lazio lo ha seguito, lo ha spiegato il ds biancoceleste Igli Tare: “E’ un giovane dalle qualità tecniche importanti – ci ha detto – Ma deve crescere, lo teniamo sotto osservazione”.

L’ostacolo che non ha permesso, per il momento, di concretizzare il sogno ce lo spiega lo stesso Giuliano: “Devo irrobustire il fisico, sono stato a Formello ad allenarmi con la Lazio ma ero un po’ indietro da questo punto di vista – dice candidamente – Ora vado per la mia strada, lavorerò per migliorarmi, poi vedremo”. Nessun programma a lungo termine, solo la voglia di misurarsi prima con se stesso e poi con gli altri: “Cerco di affinare la tecnica. La giocata? Certo che la provo, sempre quando si può”. A vederlo sul terreno di gioco la qualità non manca, finte, doppi passi, rabone, tutto il repertorio dei grandi: “Difficile farle in partita ma io non ho problemi, la gente vuole anche vedere lo spettacolo e quando si può è giusto rischiare un dribbling o un colpo a effetto”.

Facciamo un piccolo passo indietro aprendo una parentesi chiamata Vllaznia 2008: Albania, Scutari, la città in cui Giuliano è nato..La squadra di casa gioca con il Napoli il preliminare di Coppa Uefa: nell’intervallo un ragazzino palleggia prima con un pallone, addirittura con due sotto una curva stracolma di gente: “Ero tornato in Albania e stavo giocando per il Vllaznia (che milita nella serie a albanese) – spiega – volevano rimanessi lì, ma in Italia io ho tutto, la mia vita, gli amici, sarebbe difficile tornare indietro”. Nonostante questo la maglia della nazionale albanese non è mancata: “Finora mi hanno convocato due volte nell’Under 19”.

Ciò non chiude le porte a una chiamata in azzurro in futuro ma Kulli non ne parla, troppo ancorato alle sue radici, troppo concentrato su se stesso, sull’obiettivo immediato che è “giocare con continuità e scalare le categorie”. E il biancazzurro della Pro Patria potrebbe, un giorno neanche troppo lontano, sfumare nel biancoceleste della Lazio

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