14/12/07

MAZZONE SCERIFFO, NON BANDITO

E' stato uno degli allenatori più genuini di tutti i tempi, focoso, passionale, a volte esagerato negli atteggiamenti, ma con una schiettezza innegabile di fronte ai mali del calcio. Carletto Mazzone, unico nel suo genere, per il quale sarebbe addirittura giustificabile l'immunità calcistica qualora ci fosse solo un minimo dubbio. Per l'accusa quel dubbio è una certezza, la morte di Bruno Beatrice, giocatore della Fiorentina allenata proprio da "Sor Carletto", ha riacceso la luce su un uomo che aveva abbandonato in punta di piedi il calcio allenato e del quale, come un fuoriclasse quando abbandona la grande scena, se ne sentiva la mancanza. Addirittura accusato di omicidio preterintenzionale per aver avallato pratiche, come quella dei raggi X, che all'epoca, era il 1976, si ipotizzavano come guaritrici e non nocive. Andare a scavare, adesso, senza contestualizzare l'avvenimento in un periodo in cui l'ignoranza medico-sportiva la faceva da padrone, sembra ingiusto specie nei confronti di chi ha dato tanto al calcio italiano e che, per il suo ruolo, si deve credere marginale, non può essere messo sotto accusa. Abbiano ora i depositari del sapere la pietà di tirare fuori la verità, quella vera, che non c'entra con Mazzone, ci risparmieranno di vedere come un bandito l'unico sceriffo del calcio nostrano.

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