26/01/08

AFRICA, ALLARME CORRUZIONE

Un fenomeno che si muove sottobanco, sfrutta e non lascia traccia, trova sempre vie non ancora battute, si fa scudo della mancanza di controlli sempre poco adeguati, vive sulle possibilità, ridotte, di quei giocatori che trovano nella Coppa d'Africa il loro momento di gloria, vetrina importantissima e viatico imprescindibile per un futuro potenzialmente migliore. Dopo il Benin, è toccato alla Namibia denunciare il più classico tentativo di corruzione: non impegnarsi per lasciare vincere l'avversario. Questo quanto richiesto da un uomo affinché la squadra non si mostrasse eccessivamente dura nello scontro andato in scena lunedì scorso contro la Guinea.L'allarme è partito dallo stesso presidente della federcalcio namibiana, secondo cui qualcuno avrebbe messo sul piatto 30mila dollari. Una pratica ben lontana dai valori di chi cerca di speculare su una manifestazione ancora non adeguatamente posta sotto controllo, sfruttando le debolezze di giocatori che non guadagnano i lauti stipendi dei campioni europei. Una situazione che, comunque, induce a riflettere profondamente sull'interesse che c'è dietro al calcio, e, per fortuna, che c'è qualcuno che riesce ancora a dire di no.

Nessun commento: