26/03/08

IL SIGILLO SULLA SUA STELLA

E ora non si venga a dire che c'è bisogno di nuovi, ulteriori, inutili esami per avere la conferma assoluta di un talento cristallino. Alexandre Pato ha messo il sigillo che mancava alla sua stella, quella per la quale si sono spese parole entusiastiche ancor prima di vederlo in campo, seguite da critiche quando, il talento che, lo si deve ricordare, ha solo 18 anni, ha steccato qualche partita, con i suoi falsi detrattori pronti a correggere il tiro di fronte a una classe immensa. Occorreva la consacrazione con la maglia che fu di Ronaldo prima, di Adriano poi, ora incollata sulle spalle di quello che sarà il Fenomeno del futuro. E, dunque, un altro boccone amaro da mandare giu' da parte di chi ha giudicato l'investimento di 20 milioni di euro, eccessivo per un giocatore con nelle gambe appena 30 partite di livello. E, invece, la mossa è stata indovinata, l'affare fatto come, o quasi, quello di Kakà e al di là delle cifre, spese bene indubbiamente, resta la soddisfazione per aver pescato un talento che farà le fortune dei rossoneri e del Brasile. Il gol segnato alla Svezia è una perla che va ad aggiungersi a quelle collezionate con Napoli e Fiorentina in campionato. Tutto racchiuso in quel tiro, classe, tecnica, senso del gol e cinismo che non ha lasciato scampo agli scandinavi riscaldati dal talento di un campione che sembra un predestinato, come i migliori, come Pelè e come Ronaldo, ma unico nel suo genere, quello firmato Pato, baby prodigio, bomber di razza, calciatore già grande.

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