04/02/10

Dentro il Viareggio: siamo l'FC, ci manda Kallon

Se non fosse stato per le guerre e per i governi la Sierra Leone sarebbe un angolo di paradiso terrestre. I suoi gioielli non sono soltanto i diamanti insanguinati che valsero a Leonardo Di Caprio la nomination per l'Oscar come migliore attore (nel film Blood Diamond del 2006 ndr) e che bagnarono una guerra civile durata dal 1991 al 2000. L'oro di uno dei Paesi più poveri della terra non è nascosto sotto gli altipiani che delimitano la gran parte del territorio, ma splende nella luce degli occhi di quei giovani che hanno vissuto miseria e che, d'un tratto, si ritrovano catapultati su una ribalta internazionale cercando la felicità rincorrendo semplicemente un pallone nel Torneo di Viareggio.

"Si chiama Kallon Kallon, è forte al pallon pallon", è il celebre ritornello strimpellato qualche anno fa dal cabarettista Gianni Ciardo per rendere omaggio al personaggio più famoso del piccolo Stato africano. Quel giocatore che militò a lungo in Italia (Genoa, Reggina, Vicenza e Inter) ha deciso di rendersi utile per il proprio Paese e nel 2006 ha rilevato per 30.000 dollari una delle squadre della capitale Freetown battezzandola con il proprio nome: F.C. Kallon. Il club ha fatto passi da gigante in una nazione che manca di una tradizione calcistica consolidata e il cui miglior risultato resta la qualificazione alla fase finale di Coppa d'Africa.Eppure, oltre al già citato Mohamed Kallon, l' F.C. qualche buona leva l'ha sfornata: calciatori che sono emigrati negli Usa, nell'emergente Mls come Teteh Bangoura, oppure hanno sfidato distanza e freddo per giocare in Finlandia nell'Helsinki (Medo Kamara) o in Svezia nell'Orebro (Hassam Sesay).

Il più fortunato di tutti è stato certamente Rodney Strasser, talento scovato dal Milan e già esordiente in prima squadra. Al Viareggio c'è anche lui, con la maglia di un club di serie A che rappresenta il sogno impossibile di tutti i suoi connazionali. La giovane squadra sierraleonese ha finalmente esposto i suoi diamanti, per appropriarsene non servirà nessuno scontro, nessuna guerra, basterà soltanto chiedere.

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