Nessun rispetto per i tifosi e per il distretto londinese di Merton privato di un club radicato nel tessuto sociale di un quartiere che non è riuscito a salvare la squadra dalle mani di avidi speculatori. Sfrattato dalla sua casa in Plough Lane, catapultato a 130 chilometri dal suo luogo di nascita, rinominato MK Dons mantenendo quel nomignolo (DONS) che ne caratterizzava l’essenza originaria. L’FC Wimbledon è diventato AFC per merito dei tifosi che ne hanno raccolto le ceneri riportandolo in vita a partire dal 10° livello del calcio inglese.
Here's exactly what it meant to Neal Ardley: http://t.co/Kqf1LD9h8j pic.twitter.com/hjLpwqn5T0
— AFC Wimbledon (@AFCWimbledon) 8 Ottobre 2014
L’approdo in League Two, categoria più bassa del professionismo, ha rappresentato un nuovo punto di partenza. Il sorteggio di Johnstone's Paint Trophy, la coppa della Football League, ha riaperto ferite non del tutto rimarginate. A Milton Keynes, qualche hanno fa, si sono impegnati a restituire trofei e cimeli sportivi al club d’origine compresa la Fa Cup vinta nel 1988.
A Wimbledon chiedono di più, “Drop the Dons” è la campagna intrapresa qualche mese fa per invitare i dirigenti del Milton Keynes a cancellare quel soprannome usurpato.
La vittoria sul campo, arrivata a 10 anni dal furto, ha restituito ai tifosi del Wimbledon un po’ di quel prestigio rubato. Perché per loro l’MK Dons resterà per sempre la Franchise FC, la squadra avuta in Franchising.
Nessun commento:
Posta un commento