07/11/07

L'ESSENZA RESTA

Il ricordo, quello, era doveroso per chi ha dato lustro a un calcio che, forse non riavrà mai la schiettezza, la classe di un personaggio per il quale la carriera parla da sola. Ed allora è inutile dilungarsi su numeri e imprese, storia benché sbiadita, rivissuta nella memoria di chi ha avuto la fortuna di vederlo prima giocare e poi allenare, potendone ammirare con la consapevolezza dell'uomo maturo, personalità e dignità, ironia e brillantezza. Niels Liedholm per chi è della mia età era già vecchio quando abbiamo iniziato a calciare un pallone, la rivoluzione tattica c'era già stata e noi siamo stati forgiati da un calcio del quale Liddas era stato il precursore in tempi non sospetti. Insomma, anche per chi non ha potuto capirne immediatamente le innovazioni è diventato un'icona. Per i vari Conti, Ancelotti, Pruzzo, Falcao sarà anche stato un padre, per noi che siamo arrivati dopo resterà il nonno che racconta scampoli di vita vissuta in uno stadio, su una panchina, in un calcio che, forse, non rivivremo mai più.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' proprio vero,Augusto, con Liddas se ne è andato un pezzo di storia del nostro calcio, quello più genuino, quello in cui lo"straniero" faceva la differenza tra una squadra ed un'altra; il"campione" che si distingueva tra gli "italiani" quelli dei nostri vivai che ammiravano ed apprendevano le "giocate" di chi come Sivori,Altafini, incantavano le platee e come chi "Liddas" divenuto allenatore ha continuato ad insegnare calcio ma soprattuttoha contribuito ad esaltare i valori dello sport con la Sua lealtà e serenità.
Grazie, Augusto per avermi dato la possibilità di ricordare un grande "UOMO DI SPORT".
Ciao Pino

Anonimo ha detto...

....Uffa, ma io non posso commentare niente????....
Bacetti Adry