23/12/07

C'ERA UNA VOLTA DIDA...

Ciascuno di noi, nella vita, vive un momento di splendore assoluto, specie nel campo professionale la parabola segue un disegno logico, prestabilito, predeterminato con l'ascesa che comincia in un punto preciso, raggiunge il suo punto più alto e poi, inveitabilmente, si affloscia verso il declino. Per qualsiasi categoria di lavoratori succede più o meno la stessa cosa, figurarsi per chi, invece, è sulla scena mediatica dove ogni minima variazione viene colta con la lente d'ingrandimento delle moviole e giudicata secondo il senso critico di chi vuole, a volte per forza, trovare la notizia. Che Dida sul tiro di Cambiasso abbia messo in scena la proverbiale "papera" degna più di un portiere dilettante che di un neo campione del mondo, è un dato di fatto. Aspettarsi di più da un "guardiano" che ha avuto il suo massimo splendore fino a un paio di anni fa continua a essere utopia. La società gli ha rinnovato la fiducia proponendogli un contratto boomerang pronto a ritorcersi contro il Milan in virtù di un ingaggio elevatissimo che incatena il brasiliano ai pali di San Siro. Inutile, ora, crocifiggere un portiere che è tornato ai livelli della gara con il Leeds costatagli momentaneamente il posto prima che Dida diventasse il fenomeno che per un po' ha conteso la palma di miglior portiere al nostro Buffon. Non ci si meravigli se ora il tempo del brasiliano è scaduto, così è la vita, bisogna avere il coraggio di cambiare.

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