04/12/07

TERZO TEMPO O PRIMO PASSO?

Occorrerà dargli una definizione esatta perché quella di "terzo tempo" non è corretta, soprattutto nella forma, ma comunque sia, in fondo, fa riferimento a un gesto di fair play. In qualsiasi modo verrà chiamata in futuro, la stretta di mano, il saluto della squadra che vince, gli applausi, i complimenti agli avversari usciti battuti e non per questo umiliati è un gesto che rallegra, per un attimo, un mondo che fino a ieri si era macchiato di sangue, imbrogli e polemiche. Giusto cercare di modificare l'atteggiamento: bello, bellissimo quanto inscenato da Inter e Fiorentina, ma adesso non rinchiudiamo dentro un obbligo o in regole predeterminate e stupide un gesto che è fantastico soprattutto perché spontaneo. Il calcio si adegui al rugby e al tennis e a tutti quegli sport che, innanzitutto, vivono sul rispetto dell'avversario prima ancora che sull'ostentazione della propria forza. Il "terzo tempo" o comunque esso si chiami, sia una pratica che diventi routine non per il singolo, ma per l'intero sistema calcio, dirigenti compresi: magari alla prossima assemblea di Lega si vedrà qualcosa di strano con i presidenti di B pronti ad applaudire quelli di A, forse allora il calcio starà veramente cambiando.

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