05/02/08

OSVALDO E ROSSI, GEMELLI DIVERSI

Cosa dire se non valutare come patrimonio inestimabile i tesori che l'Italia ha la fortuna di avere. Scovati troppo spesso tardi dalle grandi squadre dedite a guardare oltre l'orizzonte che delimita quel serbatoio di talenti che appare sconosciuto. Tutti si intendono di enfant prodige brasiliani, argentini, messicani, tralasciando colpevolmente quanti nel calcio nostrano potrebbero fare la differenza. Giovinco, tanto per citarne uno, Balotelli è l'ultimo conosciuto in ordine di tempo. Due potenziali campioni nelle mani di Juve (proprietaria del cartellino) e Inter. Diversa la storia di chi, invece, ha dovuto emigrare percorrendo in un senso e nell'altro la rotta che li sta consacrando al grande calcio. Giuseppe Rossi è andato via non ancora maggiorenne diventando gioiellino nel Manchester di un certo Sir Alex Ferguson, confermatosi giocatore di livello nel Parma, conquistador nella Liga con la maglia del Villarreal eppure l'Italia lo ha indirettamente ripudiato non riscattando quel cartellino che ora vale tre volte tanto. Lo stesso Paese che, contrariamente, ha conosciuto e adottato Pablo Daniel Osvaldo, astro nascente argentino, naturalizzato italiano, pronto a fare le fortune della Fiorentina che ha visto lungo e lo ha riposto in una campana di vetro in attesa che il fiore del suo talento sbocci definitivamente. Destini diversi, storie parallele e di segno opposto. Non è un caso che entrambi abbiano segnato con la Under di Casiraghi, inaugurando una potenziale e nuovissima coppia di gemelli del gol, così lontani nelle origini, eppure tanto simili nel talento.

Nessun commento: