07/07/08

VAMOS SPAGNA, MERAVIGLIA DELLO SPORT

Annus mirabilis o piu` semplicemente annus hispanicus. Sinonimi interscambiabili, che resteranno imprescindibilmente legati a un numero: quel 2008 che ha regalato soddisfazioni a iosa e traghettato la Spagna nel gotha dei Paesi sportivi piu` vincenti. Sette mesi a tinte giallorosse, sfondi cromatici concretizzatisi quando il caldo ha cominciato a farla da padrone. Tanti i figli prediletti di Re Juan Carlos e della Regina Sofia: a cominciare dai 23 trionfatori in Austria e Svizzera che hanno demolito il primo tabu` rincorrendo un pallone che solo in un`occasione in precedenza, a livello di Nazionale, aveva regalato gioie. Il titolo di Campione d`Europa e` ancora fresco, a Madrid l`odore inebriante del successo e` vivo, tanto forte da superare i Pirenei, i confini e il mare per arrivare fino in Inghilterra, sull`erba dell`All England Club dove Rafael Nadal e` stata la conferma che, in fin dei conti, per la legge dei grandi numeri, non si puo` arrivare sempre secondi.La `mission impossible` a Wimbledon del maiorchino e` diventata una favola leggendaria da raccontare ai nipotini. Federer schiantato dopo una gara vibrante, tesa, lunga ed entusiasmante entrera` negli annali, appunto, del tennis mondiale. Annus mirabilis dicevamo, ovunque e comunque, impreziosito dal successo al Giro d`Italia di Alberto Contador che ha rischiato di non prendere nemmeno parte alla Corsa Rosa e per questo autore di una vittoria avvalorata da una relativamente scarsa considerazione nei suoi confronti. Tre sport tre in cui la Spagna ha dimostrato, in questo 2008 da mettere sotto vuoto, di essere assolutamente inarrivabile. E come se non bastasse il poker, per il momento, lo ha calato Daniel Pedrosa, in testa al motomondiale nella classe regina, e piccolo coriaceo centauro sul quale le speranze delle due ruote di Spagna sono ancora riposte e intatte.E allora ci sta anche che, per una volta, chi e` stato grande puo` essere, al cospetto di cotanto successo, un po` piu` piccolo e diventare importante ugualmente, perche`, come in ogni teorema che si rispetti, l`eccezione conferma sempre la regola.

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