05/11/10

Derby, un Greco nella lotta romana. Ranieri tentato

Alla sua età Daniele De Rossi era già diventato campione del mondo e di presenze in Champions League ne aveva collezionate a decine. Leandro Greco è il giocatore che non t'aspetti, il classico coniglio dal cilindro tirato fuori in mezzo alle difficoltà tecniche, fisiche e psicologiche. E' stato lui l'eroe della serata di Basilea, un gol, il primo in Champions, segnato a 24 anni e 120 secondi dopo il suo ingresso in campo, che ha risolto una situazione che poteva essere complicata per la sua Roma (è del quartiere San Basilio), la società che lo ha sempre considerato una promessa non mantenuta da spedire di qua e di là come un pacco postale tra squadre di provincia e di serie B come Verona, Pisa e Piacenza, presso le quali ha collezionato 49 presenze con 3 reti all'attivo.

Il ritorno alla corte di Ranieri è stato quasi un obbligo derivato da un contratto in scadenza 2012 a 150mila euro all'anno: non proprio un ingaggio faraonico, ma con la maglia della Roma addosso si sta bene anche così. L'occasione l'ha aspettata, desiderata, sin da quando in estate, con un gol in amichevole al Paris St. Germain nella regale cornice del Parco dei Principi, aveva dimostrato al tecnico che la squadra avrebbe potuto contare su di lui. Un talento sbocciato in ritardo, uno che ha conosciuto presto l'imprevedibilità della vita come quando nel 2005, solo 19enne e con un futuro da grande del calcio, venne colpito da un'infezione che lo tenne lontano dai campi per ben 5 mesi che gli costarono 10 chili in meno e un mese di ospedale.

Cinque anni dopo, alla vigilia di un derby da giocare senza il suo capitano Totti e senza quel Pizarro da cui ha un po' carpito il mestiere di centrocampista molto tecnico (ma per molti un po' fragilino), la candidatura per un posto da outsider se l'è guadagnata sul campo. E un Greco nella "lotta" più romana della storia recente non ci starebbe per nulla male.

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