Buenos Aires Ovest, il mercado di Liniers assomiglia
alla borsa di New York: si urla, si acquista, si vende. Se sono le azioni a
monopolizzare l’attenzione dei broker impegnati nella Grande Mela, in
Argentina gli agricoltori la fanno da padrone: in questo barrio si offre
per lo più del bestiame, le trattative sono infinite, a volte accade che si
scatenino vere e proprie risse tra acquirenti e venditori. Eppure è il
quartiere dove molti club europei hanno trovato pane per i loro denti
ingaggiando campioni talentuosi e al tempo stesso tosti, induriti da un
ambiente in cui sono cresciuti senza avere nulla in regalo.
Cambia la doppia consonante e il Paese d'origine ma non il passaporto: quello è
italiano. Nello scorso appuntamento avevamo parlato di Daniel Bessa, talentino
dell'Inter, come possibile e appetibile colpo di mercato. Dal Brasile
all'Argentina il passo è stato breve, il nome simile, la qualità pressoché
identica ma la posizione in campo differente. Fino a qualche tempo fa Ivan
Bella era un ragazzo della Pandilla, la parte più calda del tifo del
Velez Sarsfield, il centenario club che porta il nome dell’autore della prima
bozza del codice civile argentino.
Sarà per questo che la disciplina, più che la classe, ha da sempre
caratterizzato il Fortìn (il soprannome del club) anche quando, durante
gli anni ’90 con Carlos Bianchi alla sua guida, sfilò una Coppa
Intercontinentale al Milan di Capello. Oggi El Gaìdo Bella è un
centrocampista esterno sinistro dal futuro radioso. Gioca prevalentemente
con una linea a quattro anche se spesso il suo attuale tecnico Gareca
(non Careca) lo ha schierato come interno in una mediana a tre. La
potenza e la precisione del suo tiro ricorda molto da vicino quella del Chino
Recoba. Un classe ’89 tutto istinto da disciplinare in caso di approdo nel
calcio italiano.
Ultimamente dal fiorente settore giovanile del Velez è stato Pasquale Marino,
il direttore sportivo dell’Atalanta, a pescare il Jolly ingaggiando Maxi El
Fraschito Moralez, e l’operazione potrebbe presto ripetersi.
Bella, in questa stagione ha totalizzato 31 presenze e 6 gol e una quantità
infinita di assist. La Dea ha già messo gli occhi su di lui e potrebbe
presto finalizzarne l’ingaggio. Non ha ancora debuttato nella nazionale
argentina, una sua convocazione nell’Albiceleste ne farebbe aumentare
sensibilmente la quotazione. Per ora il suo costo si aggira sui 2,3 milioni di
euro, prezzo decisamente al di sopra delle possibilità di Sassuolo e Modena. In
questo caso però le intenzioni di Marino, che vorrebbe testare il calciatore
nella realtà dei campionati nostrani per un anno, e dei due club emiliani
potrebbero convergere in un prestito secco. A quel punto la vita di
Sassuolo o Modena potrebbe davvero essere Bella.
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