12/11/07

GLI OCCHI PIENI DI LACRIME

Gli occhi pieni di lacrime di quel bambino seduto sugli spalti dello stadio Atleti Azzurri d'Italia, a Bergamo, devono fare riflettere. Inconsolabile, avrebbe voluto soltanto assistere alla partita di calcio dei suoi beniamini. E' quello che avremmo voluto tutti in un'altra domenica che ha ferito a morte il già moribondo calcio. Una rissa, uno sparo, un decesso, tutto terribilmente consequenziale. Vicenda umana, tragedia che esula dal calcio e che, allo stesso tempo, dal calcio ha preso tragicamente spunto ma che va necessariamente scissa in due tronconi netti, distinti. Da una parte la tragica fatalità di un poliziotto che spara a un ragazzo, semplicemente tale e non perché tifoso. La reazione, inconcepibile, di pseudo supporters capaci di scatenare una guerra civile in nome di non si sa bene cosa. Sgomento, dispiacere, rabbia, tutti sentimenti che ci accomunano e ci avvicinano alla famiglia di Gabriele Sandri. Tutto quanto successo poi è figlio, invece, di mancanza di educazione, dell'impunità finora e anche dopo l'inasprimento delle pene, garantita ai facinorosi. Senza demagogia, o falsi perbenismi, occorre intervenire, presto, a monte, forse, dando più importanza all'educazione civica nelle scuole nel tentativo di far nascere una generazione di bimbi, di ragazzi, di dirigenti di questo Paese, più consapevoli, più responsabili, pronti a lenire le ferite di chi nel calcio trova amplificata la terribile realtà della vita quotidiana.

Nessun commento: