18/02/08

QUARANTUNO VOLTE BAGGIO

Non vorremmo mai che il calcio si dimenticasse di uno dei suoi figli prediletti, di quelli che hanno allietato le domeniche di tutti gli amanti di un calcio puro, gioia assoluta, fatto di giocate, colpi di classe, parole pronunciate sottovoce e spazio lasciato alle immagini. Quelle di Roberto Baggio sono ancora vive nella mente, il gol a Van Der Saar contro la Juve, ennesimo colpo di una vita trascorsa a proporre magie, e tutti gli altri 204 che ha segnato in serie A sono lungi dall'essere oscurate. Nostalgia, tristezza se si pensa che il Divin Codino, ormai da 4 anni ha lasciato un calcio nel quale non si riconoscerebbe come ideali, come talento, come lealtà e trasparenza. Quel calcio che Roby ha onorato soprattutto sul campo profondendo insegnamenti, garantendo per uno sport che avrebbe bisogno di personaggi come lui. Oggi, Baggio compie 41 anni, tanti, troppi ne sono passati da quell'esordio del 21 settembre 1986 quando iniziò la favola di colui che da solo seppe conquistare il mondo e che riuscì, in qualche modo, anche se in tempi diversi, a riunire sotto la luce di un talento immenso le tifoserie di Juve, Milan e Inter. Quel Baggio che riuscì a riconquistare la Nazionale perduta, che molti avrebbero voluto vedere ai Mondiali nippo-coreani, ingiustamente negatigli dal Trap. Quel Baggio capace di imprese impossibili, gol straordinari, giocate inimmaginabili che non tradiscono un soprannome che ne racchiude l'essenza assoluta: semplicemente divino.

Nessun commento: