20/02/08

ZILIANI, CI LASCI SOGNARE CON RONIE

Forse è vero che non tornerà, forse sarà costretto ad abbandonare di fronte all'evidenza di un infortunio che non gli concederà più la capacità di essere il Fenomeno di un tempo. La realtà delle cose è cruda, ruvida e a volte fin troppo dolorosa. In qualche intervento, molto realista, ma forse poco opportuno se riferito a chi nel calcio ci vede la realizzazione di un sogno, è stata posta la domanda se sia veramente giusto incoraggiare Ronaldo a rientrare in campo. L'affetto che i tifosi e gli addetti hanno mostrato nei confronti del dramma del brasiliano è considerato banale quando soltanto la volontà di discostarsi da un'opinione condivisa per apparire diverso da quella che viene considerata la massa sembra più foriera di successo. Non è così perché chi ha giocato a calcio, e a maggior ragione ai livelli di Ronaldo, non vorrebbe mai smettere. Ronie non è più lo stesso dalla fine del Mondiale nippo coreano e forse da ancora prima, ma tutti, e dico anche chi ora vorrebbe sopprimerlo come i cavalli "azzoppati" ne ammirava comunque gesta se non cantate attraverso lo scatto fulmineo, le cavalcate di 50 metri, comunque degne di un campione appesantito sì nel fisico ma non nella classe e nel talento. Il crudo e terribile realismo lasciamolo ai disastri che la vita quotidianamente ci propone, le opinioni controcorrente e fragorosamente recapitate solo per spirito di contraddizione e biecamente utilizzate come fionda per sovrastare un sentimento generalmente condiviso siano messe da parte. In fondo nel calcio si vive di sogni e imprese impossibili, di cadute e clamorose rinascite, caro Ziliani, proprio lei, esimio collega e bravissimo giornalista, non macchi questo mondo che proprio in quanto tale ci fa uscire, qualche volta, dalla grettezza di ogni giorno, ci lasci sognare e con noi Ronaldo, ancora per un po'.

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