26/06/12

Botello, chi vuol essere Millonarios?

Radamel Falcao è l’espressione massima dell’attuale calcio colombiano. L’attaccante dell’Atletico Madrid rappresenta per le giovani generazioni l’obiettivo a cui tendere. Storicamente la Colombia è terra ricca di talenti non sempre sbocciati, vittime di dinamiche interne al Paese che spesso portano a intraprendere le strade della malavita, soprattutto del narcotraffico. Riuscire ad emergere è una vittoria, farsi apprezzare come calciatore la salvezza da una vita piena di insidie. Tra Falcao e Humberto Botello ci sono soltanto due anni di differenza, il primo è un classe ’86, il secondo è nato il 24 giugno 1988. Li accomuna il ruolo, quello di attaccante, e il fatto di essere sbocciati relativamente tardi. Valledupar è il capoluogo del dipartimento di Cesar, nella Colombia settentrionale e si colloca tra la Sierra Nevada de Santa Marta e la Serrania del Perija. E’ sede di una delle prigioni di massima sicurezza più moderne del Paese e ciò lascia intendere l'elevato tasso di criminalità della zona. Eppure da questo luogo così ameno, ma ricco di risorse artistiche essendo la culla della “vallenato”, la musica popolare colombiana, Botello ha presto fatto le valigie per coltivare il suo sogno di diventare calciatore. America de Calì, Estudiantes de Merida in Venezuela, ancora nelle serie minori colombiane con le maglie di Bucaramanga e Cucuta, una nuova esperienza all’estero, in Perù, con l’Inti Gas Deportes, fino al ritorno in patria nel Millonarios FC, blasonato club di Bogotà.

Nella squadra che fu, tra gli altri, di Alfredo Di Stefano è riuscito a dimostrare le sue capacità di uomo d’area di rigore, pronto a ingannare gli avversari partendo sul filo del fuorigioco. Una predilezione appresa, secondo quanto afferma, da uno dei suoi idoli, Filippo Inzaghi. La tecnica non è sopraffina, ma il fiuto del gol lo rende cecchino quasi infallibile all’interno dei sedici metri. Ha vinto il titolo di cannoniere nel torneo di Apertura con 11 gol in 13 partite e ciò la dice lunga sulle sue capacità sottoporta. In Emilia, in passato già (soprattutto) Faustino Asprilla con il Parma, Johnnier Montano tra Parma e Piacenza, e Jorge Bolano a Modena, non sfigurarono per nulla. Con Luis Muriel l’Udinese non ha fallito e l’operazione potrebbe anche ripetersi dal momento che il costo del cartellino di Botello è piuttosto accessibile: 200mila euro o magari qualcosina in più. E’ un calciatore di 24 anni, dunque non difetta di esperienza. E’ pronto per l’uso, occorre solo ingaggiarlo.

Nessun commento: